Archivi categoria: dal consiglio

in questa categoria gli aggiornamenti sulle decisioni e le scelte del CD che governa il CP Milano e Monza Brianza.

NUOVO SITO WEB DEL COMITATO PROVINCIALE

DA UN MESE é ATTIVO IL NUOVO SITO: WWW.FEDERCICLISMOMILANO.IT

Il sito attuale su cui vi triovate verrà mantento aggiorbnato ancora per poco. Salvate il nuovo link.

Il nuovo sito ha la stessa struttura e “look and feel” del precedente.

TROFEO ROSA ED AZZURRO

Carissime Società,

vi ricordiamo che Domenica 11 Maggio a Parabiago, organizzato dalla Libero Ferrario, si terrà una prova del Trofeo Rosa e in contemporanea una gara maschile riservata ai tesserati del nostro Comitato di Milano ed a quello di Monza e Brianza (il CRL manderà comunicazione ufficiale).

Cogliamo l’occasione per ricordarvi nuovamente i Campionati Provinciali che nel mese di Maggio si terranno a:

– Il 1° maggio a Gessate per gli Esordienti con due maglie in palio.

– Il 1° maggio a Bernate si terrà la prima prova (Fuoristrada) per la categoria dei Giovanissimi.

– Il 17 maggio a Buccinasco (gimkana) si terrà la seconda prova.

NB: In entrambe le prove (fuoristrada e gimkana) si potrà partecipare con qualsiasi tipo di bicicletta

Vi chiediamo di partecipare compatti a quelle che saranno delle bellissime giornate di ciclismo giovanile del nostro Comitato.

ZANAZZI, RIBELLE IN BICICLETTA

(da “Pane e Gazzetta”, di Marco Pastonesi)

Marco Pastonesi

Renzo Zanazzi

Renzo Zanazzi

Ieri mattina, a Milano, è morto Renzo Zanazzi. Aveva vinto tre tappe al Giro d’Italia, una nel 1946 e due nel 1947, e indossato la maglia rosa tre giorni nel 1947.

Aveva quasi 90 anni. Fino a un anno fa, sulla carta d’identità la data di nascita poteva tranquillamente essere ritenuta incredibile e falsificata se fosse stato possibile valutare soltanto gli occhi, diabolici, le gambe, reattive, lo spirito, vulcanico, e le voglie, inesauribili. Insomma, quella che nel mondo del ciclismo si chiama fame, e che è la molla per tagliare il traguardo – anche solo per un attimo – prima di tutti gli altri.

Mantovano di Marcaria, milanese fin da piccolo, Renzo è sempre stato un grande se non grandissimo. Un grande trascinatore dei suoi due fratelli minori, Valeriano e Mario, anche sulle strade del professionismo. E un grande trascinatore nel ciclismo, in tutte le sue forme, su sterrato, asfalto, prati, pista, e poi da allenatore, dirigente, organizzatore, tecnico, e poi da cantastorie, testimone, ambasciatore, missionario, e sempre da corridore. Perché a parte l’ultimo anno, Renzo non ha mai smesso di andare in bici. Da quelle da corsa, dovunque, velocissimo, fino a quella fissa, in cantina, saltando anche sulle moto con cui allenava stradisti e pistard (anche Moser prima dei record dell’ora) e finendo su una bicicletta da donna in cui pedalava, quasi travestito per non farsi riconoscere da chi lo sapeva indistruttibile, inarrestabile, irrefrenabile, irriducibile.

Il suo ciclismo era quello avventuroso degli anni Trenta e Quaranta, poi quello di Bartali e Coppi, ma anche di Malabrocca e Pinarello, negli anni Cinquanta. Gregario di Bartali nella Legnano, gregario di Coppi in Nazionale, gregario di Magni nella Ganna. Eppure anarchico, ribelle, libero, sempre attaccante, cattivo, esplosivo, ostinatamente diretto, schietto, vero. Dinamite pura, la sua, perché il suo motore era così contadino e operaio, così semplice e umano, che gli bastava un solo caffè per mandarlo fuori giri e, nel caso, procurargli i crampi.

Zanazzi ci mancherà lungo i Navigli, fra le risaie, in quelle stradine silenziose che solo lui conosceva fin nelle crepe, nella ghiaietta, nei tombini. Ogni pedalata era una lezione, ogni curva un ripasso, ogni sguardo una battuta, ogni giornata una tappa.

La vita è un Giro infinito, amava dire. E invece è finito.